111. DOMUS BOSCHI [*Cā del Bosco]
1435, Domus Boschi 1436, de domibus boschi 1451, Domus Boschi.
Toponimo di una certa rilevanza che ridenominava l'antica Tarmassia nel basso medioevo, quando questa giā era trasmigrata nel luogo dove č ora, sulle rive del Dugale di Tarmassia. Vi č da dire che il 'bosco' cresceva prevalentemente sull'isolo di Campolongo e non in valle dov'era l'antico insediamento; vi č quindi il ragionevole dubbio che il toponimo fosse riferito in principio ad un'altra localitā ubicata propriamente nella boscaglia e che poi, nella fase di coesistenza delle due Tarmassie, abbia rimpiazzato il nome di quella vecchia (fenomeno della geminazione dei centri urbani). Nel 1435 si cita in un testamento la chiesa di S. Maria delle *Cā del Bosco, da identificare con il vecchio S.Giorgio di Tarmassia. Domus dalla voce latina che significa 'casa d'abitazione', nei documenti intesa sempre al plurale ('case'). Il Bosco č quello che si estendeva, in antico, dal Menago fino alla Culā, formato prevalentemente da carpini e cerri e che ha resistito in parte fino alle soglie del '500. Alcuni fra gli abitanti ricordati nei documenti pių antichi da noi consultati: domina Vinanta di Bartolomeo Tintore, moglie di Bovinetus, signor Uliviero Fiorentini, Raniero PierNovelli, Domenico Bonaventura, Antonio Boninsegna, Simone Caloi, PierNovello Benvenuti, Pietro Cipolla, Masseo Filippi.
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