La Rai in abbazia. È stata trasmessa dall’abbazia di Santo Stefano
la messa di domenica 2 giugno, celebrata dal parroco abate Gianni Ballarini.
Un’occasione che ha permesso ai più di ammirare il complesso restaurato,
la cui inaugurazione è prevista per l’autunno. Le origini dell’attuale
cattedrale risalgono a più di quattro secoli fa, visto che i lavori
per la sua realizzazione iniziarono nel 1578 per finire quarant’anni più
tardi. Il progetto è opera di Bernardino Brugnoli, nipote del San
Micheli.
L’Abbazia, ad aula unica di notevoli dimensioni, disponeva di un cospicuo
patrimonio di terre che garantivano ingenti somme, per questo venne data
in “commenda” a religiosi che non risiedevano in luogo: questo spiega la
serie di illustri prelati, i cui stemmi figurano sulla facciata della canonica.
«I restauri dell’intero complesso abbaziale sono iniziati nel
1987», spiega Filippo Faccincani, appassionato di storia locale e
curatore del sito internet del “Centro Studi e Ricerche” di Isola. «Gli
interventi - prosegue Faccincani - hanno interessato il quattrocentesco
oratorio, dedicato a S. Vincenzo Ferreri, che è stato completamente
ristrutturato; l’opera di restauro si è conclusa con la costruzione
della maestosa scala frontale. L’inaugurazione dell’oratorio è avvenuta
nel 1997.
I lavori sono ripresi nel settembre del 1998 con il restauro degli
affreschi interni all’Abbazia situati sulla facciata est. Tutte le pareti
sono affrescate: spiccano lo stemma comunale più volte riprodotto,
due sibille sopra ciascun altare, il sacrificio di Abramo e il Padreterno
in gloria con il Figlio, opera di Canella il Vecchio del 1805. Nel 2000
grazie ai contributi della Confederazione episcopale italiana in
occasione del Giubileo, è stata rifatta la scala ed il piazzale
prospiciente la Parrocchiale. Nel 2001 - conclude Faccincani - sono stati
riportati al loro antico splendore gli stemmi degli abati grazie al contributo
della “Banca Popolare di Verona”. Contemporaneamente sono proseguiti i
lavori di riscoperta degli affreschi interni, terminati nel maggio del
2002 e finanziati dalla “Fondazione Cariverona”».
Michele Turazza
fonte: www.primoweb.it
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