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Precisazioni sulle spettanze al parroco in fatto di decime 1759, 6 giugno - Nota sulla decima
Domenico Riolfi, arciprete
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Da chiarire subito che il documento di cui trattasi è una trascrizione di G.Ant.D., di cui non riusciamo a decifrare l'identità.
La nota riguarda alcune la parte di decime da corrispondere al parroco, "a scanso d'ogni equivoco": cinque minali e mezzo di frumento e un carro (?) e mezzo.
Copia
Corregiendo la notta dell’utilità certe, ad’incerte provenienti
dalla Chiesa Parochiale di St: Giorgio di Tarmasia, dichiaro
con mio giuramento; sicome li minali trenta quatro
formento delli due quarti della xma [decima] spetante à D:ta Chiesa
considerar si debono in suma di minali miei cinque,
e mezo, cosi pure considerar si debbono in loco della
cara due sua in detta poliza denonciata soli carra
uno, e mezo: e tal dichiarazione si fa a scanso d’ogni
equivoco, e per toglier ogni pregiudizio ai Parochi
sucessori
/
dati dalla casa Parochiale di S:Giorgio Pat:o di
Tarmasia nel di ˜6 Giugno 1759
/
Dominico Riolfi P:co
Tratta dall’originale esist.e in … di Parrochi nell’….
Do ….. all’Esa….. die 5 …. ….. di 31.Ag.o.1759
G.Ant.D… ……….
fonte: Archivio parrocchiale di Tarmassia
a cura di Stefano Gobbi
un ringraziamento a Roberto Turella
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