Un aspetto, fra altri che meriterebbero attenzione, finora non trattato specificamente, ma importante, perché mette in luce un settore della vitalità della Chiesa veronese, merita di essere segnalato: l’architettura sacra, specialmente nel secondo Settecento. Ben 80 chiese parrocchiali furono interamente fabbricate o radicalmente rimaneggiate nel corso del secolo XVIII. Aggiungendo le cappelle minori di contrade o di privati, il numero degli edifici sacri è destinato ad ingigantirsi. (omissis) La popolazione accresciuta, la necessità di intervento su edifici vecchi e bisognosi di rinnovamento e rifacimento – con risultati non sempre lusinghieri come ad esempio nella pieve di San Floriano – e il clima spiriturale favorevole possono spiegare tale ripresa. (omissis) Anche negli ultimi decenni del secolo l’architettura sacra veronese fu guidata da architetti locali: furono i discepoli più o meno diretti del Cristofoli e del Pompei. Luigi Trezza fu discepolo del Cristofoli e si rivelò vicino ai modi del maestro e del Pompei. (omissis) A prova della grande vitalità che l’edilizia ebbe nel Settecento e specialmente nella seconda metà, basti richiamare che nei 17 anni del suo episcopato il Morosini consacrò 16 chiese: Alpo, Angiari, Borgo di Bonavicina, Bussolengo, Caprino,Dolcè, Lonato, Manerba, Pescantina, Puegnago, Roncanova, San Felice di Scovolo, San Giovanni Lupatoto, Sant’Ambrogio di Valpolicella, Tarmassia. La tradizione creata dagli artisti del secolo XVIII continuerà a dominare il gusto anche nel secolo seguente, che pur non rimanendo inattivo nel campo dell’architettura sacra non conoscerà però né la quantità né la qualità del secolo di cui si sono illustrate alcune realizzazioni. "L’architettura sacra specialmente nel secondo Settecento", pagg. 372-5 in: "Diocesi di Verona - Storia religiosa del Veneto - 8", di Dario Cervato, Giunta Regionale del Veneto, Gregoriana Libreria editrice, PAdova, Ottobre 1999
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